Collegata al palazzo attraverso un elegante loggiato a doppio ordine, la cappella dedicata a Sant’Anna fu costruita nel 1643 dai conti Strassoldo, all’epoca proprietari del palazzo, e dalla metà del Settecento iniziò ad assolvere anche la funzione di sacello sepolcrale.
La facciata, orientata a sud, è ingentilita da due lesene che sostengono un timpano con oculo ovale al centro e da un piccolo, elegante campanile a vela.
Originariamente l’ingresso principale era rivolto a nord e l’attuale disposizione dovrebbe essere riconducibile ai lavori di costruzione della sala adibita ad uso cancelleria (di fatto prolungamento della cappella) che oggi ospita gli uffici della Fondazione Coronini.
L’interno presenta un’unica navata su cui si affaccia il matroneo direttamente accessibile dal piano nobile del palazzo attraverso il loggiato. Sulle pareti una serie di lapidi ricordano i personaggi seppelliti all’interno della cappella: la prima, datata 1748 porta il nome di Giuseppe Antonio Strassoldo, l’ultima quello del conte Guglielmo Coronini, tumulato nel settembre del 1990, rispettando un privilegio di cui fu ultimo beneficiario.
Sopra il seicentesco altare marmoreo, entro una cornice scolpita con putti ed elementi vegetali, spicca la pala raffigurante Sant’Anna che insegna a leggere a Maria, mentre la grande lunetta, ad olio su tela, rappresentante i Santi del Paradiso, è opera di Johann Michael Lichtenreiter (1705-1780). Sulla parete di destra si trova invece la Visitazione di Francesco Caucig recuperata nel 2021.