In questa stanza da lui stesso ristrutturata negli anni Sessanta, il conte Guglielmo amava trascorrere gran parte delle sue giornate scrivendo, studiando, ricevendo ospiti e amici. La boiserie che riveste le pareti in una sequenza di vani segreti, portelle girevoli e scaffalature, accoglieva in origine parte della ricca biblioteca di famiglia, composta da oltre 22.000 volumi, oggi depositata insieme all’Archivio Storico presso il vicino Archivio di Stato di Gorizia.
All’interno della libreria è inserita una coppia di tavole fiamminghe del primo Cinquecento, raffiguranti da un lato due episodi biblici, Re Davide riceve l’acqua dei pozzi di Betlemme e Salomone e la regina di Saba, dall’altro due figure di santi, Gertrude di Nivelles e Adriano di Nicomedia. Montate su un perno che consente di farle girare e di ammirare entrambi i lati, costituivano originariamente le ante laterali di un altare portatile completato da una tavola centrale con l’Adorazione dei magi.
Sormontato da un dipinto con lo stemma di famiglia, il caminetto di pietra, decorato con una testa di leone, proviene dall’originaria residenza dei Coronini a Berbenno nel bergamasco. Collocato dapprima nel castello di Cronberg (Moncorona o Kromberk), sopravvisse all’incendio che distrusse l’edificio durante la Seconda guerra mondiale e fu recuperato dal conte Guglielmo prima che la proprietà passasse alle autorità jugoslave.
Sulle pareti si possono ammirare alcuni dipinti di pregio: un bel Ritratto femminile eseguito tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo e La visione di San Pietro, copia antica da un'opera di Domenico Fetti (1589-1624). Il piccolo Eros inserito nell’angolo della libreria, la Donna di spalle e il Paesaggio con pioggia d’oro, sono invece tutto ciò che resta di un dipinto del Cinquecento di scuola veneta raffigurante il mito di Danae, che fu acquistato dal conte Coronini negli anni Venti del Novecento.
Prima di entrare nella Sala da Pranzo, sulla sinistra, sopra una cassapanca cinquecentesca riccamente intagliata, è collocata una singolare arca battesimale del Settecento, proveniente dal Duomo di Cividale.