La sala d’ingresso al Palazzo, ampia e solenne, accoglie i visitatori con i grandi ritratti a figura intera che scandiscono le pareti in una sorta di galleria degli antenati.
Ai lati del portale d’accesso sono collocati quelli eseguiti dal pittore goriziano Carl Lichtenreiter (1742-1817), che raffigurano Giovanni Pompeo Coronini (1629-1692), diplomatico al servizio di Leopoldo I presso la porta di Istanbul, e Rodolfo Coronini (1731-1771), rappresentato nell’abito dell’ordine di Santo Stefano d’Ungheria, l'onorificenza conferitagli da Maria Teresa nel 1769.
Sopra il caminetto in stile neogotico il dipinto datato 1771 mostra al centro lo stemma comitale Coronini Cronberg, circondato da quarantacinque simboli araldici appartenenti alle famiglie con cui i Coronini si erano imparentati tramite matrimonio.
Uno degli stemmi, quello della famiglia Rabatta, contraddistinto da un triplice monte sormontata da due ali, si ritrova anche in una serie di quattro poltrone lignee del Settecento.
Tra i mobili spicca per la raffinatezza dell’ornato a intaglio e la complessa iconografia, un inginocchiatoio friulano (probabilmente di area tolmezzina) della metà del XVII secolo. Subito accanto si trova un mobile canterano seicentesco, anch'esso di origine friulana, su cui poggiano vari oggetti tra cui una statua lignea di San Floriano eseguita da un intagliatore dell'area alpino-orientale nella prima metà del Cinquecento.
Sul lato opposto della porta che conduce in Biblioteca, incorniciata da due angoliere, si trova un cassettone intarsiato del XVIII secolo, probabilmente di area lombarda, su cui è posto un busto in biscuit dell’imperatore Francesco Giuseppe diciassettenne. Suo precettore era all’epoca il conte Giovanni Battista Alessio Coronini di San Pietro, raffigurato nella stampa lì accanto.
Da notare infine, le quattro sovrapporte di ambito nordico, dipinte con le virtù teologali e cardinali: Forza, Prudenza, Fede e Speranza.