Il genovese Alessandro Magnasco (1667-1749) è considerato uno dei pittori più originali del Settecento italiano, sia per la scelta dei soggetti, con una predilezione per zingari, mendicanti, cantastorie, soldati, monache e frati, sia per lo stile caratterizzato da una pennellata densa di contrasti luminosi, con fondi oscuri e figure distorte. Questa scena con soldati di ventura e ciarlatani appartiene alla serie di opere realizzate da Magnasco durante il soggiorno a Firenze alla corte del Gran principe Ferdinando de’ Medici, una produzione direttamente ispirata alla letteratura picaresca spagnola interpretata con una forte dose di drammaticità e un certo gusto scenografico e teatrale per le rovine.