Questo esemplare, realizzato nel 1828 a San Pietroburgo, mostra su una placchetta ovale applicata all’impugnatura lo stemma della famiglia Bibikov, imparentata con i Coronini attraverso il conte Eduard Cassini, zio della madre del conte Guglielmo.
Questo particolare tipo di piccolo portacandele, caratterizzato da una base a forma di piattello, spesso dotato anche di un’impugnatura ad anello, era chiamato "bugia". Pare che il termine derivi dalla città algerina di Bejaïa (in francese "Bougie") che fin dal Medioevo esportava cera in tutta Europa. Col tempo il nome dato alla cera della candela passò a indicare il candeliere stesso.