Pochissimo si sa della sistemazione e delle trasformazioni subite da questa zona nel corso del tempo. Caratterizzata da una suggestiva vista panoramica sull’alveo del torrente Corno che scorreva poco più in basso, nel corso del Settecento fu posta in collegamento con il sottostante borgo di Piazzutta mediante una scalinata, a cui si accedeva da un portone affacciato su quella che ancora oggi si chiama via della Scala.
Caduta in disuso verso la fine dell’Ottocento dopo l’apertura del viale centrale, danneggiata durante la Prima guerra mondiale, la scala fu successivamente interrata e il suo ingresso murato.
Risale invece all’epoca dell’occupazione tedesca la costruzione della vasca dal profilo mistilineo adibita a piscina, così come della doppia scalinata che la sormonta. Dopo la morte del conte Guglielmo, per iniziativa di Luciano Viatori, che per anni seguì i lavori di manutenzione del Parco, il cortile fu sistemato come un giardino all’italiana con file regolari di bossi e roseti.
Per consentire il regolare utilizzo dell’area, in precedenza chiusa al pubblico, i recenti interventi oltre al ripristino della scalinata e dell’ingresso in via della Scala, hanno provveduto alla chiusura della piscina, utilizzata per la raccolta delle acque piovane.