L’ampio prato circolare, ombreggiato da pini, occupa grossomodo l’area in cui fino agli anni Ottanta del XIX secolo si stendeva l’originario giardino a pianta quadrata, circondato da mura di diversa altezza, di cui si conserva ancora un frammento con il cancello che all’epoca si apriva ancora sulla campagna circostante.
Sul lato rivolto verso il castello di Gorizia, il prato era delimitato da una balaustra di pietra sormontata da pinnacoli triangolari, che si affacciava verso la città e sulla parte inferiore del parco. Di questa struttura, gravemente danneggiata durante la Grande Guerra, resta il ricordo in alcune fotografie di inizio Novecento.
Nella seconda metà del secolo, Guglielmo Coronini la sostituì con un muretto di pietra a merli, su cui, prendendo a modello una analoga costruzione presente nel giardino del castello di Cronberg, vennero collocati grandi vasi da fiori in terracotta.
Dalla residenza di Cronberg proviene anche l’Ecate Triformis del II secolo d.C., collocata ad una estremità del prato, come anche la statua di un bambino su un delfino, posta al centro della piccola fontana circolare, costruita lì accanto.