interno

Il Palazzo

Salotto da lavoro

Sul tavolino da toilette accanto alla finestra è posto uno stipetto orientale in palissandro, usato per riporre gli accessori da cucito, da cui è derivata la denominazione di “salottino da lavoro”. Dall’altro lato della finestra si trova uno splendido secrétaire Biedermeier in radica di betulla, che mostra all’interno della ribalta una ricca struttura con vani, cassetti e scomparti segreti.

Nell’angolo, l’armadio del XVIII secolo in legno dipinto nasconde un piccolo angolo-toilette con lavandino. Il divanetto Biedermeier con tappezzeria a righe fronteggia un tavolino da gioco pieghevole del Settecento ed è affiancato da due piccoli cassettoni sagomati e finemente intarsiati, sui quali oltre ad alcune fotografie di famiglia che ritraggono Guglielmo, Nicoletta e Francesco Coronini Cronberg e i loro genitori Carlo e Olga, si può vedere anche un’immagine, con autografo e la data 1894, dell’ultimo zar, Nicola II.

Sulla parete sono esposti alcuni interessanti dipinti: il Ritratto di Maria Teresa Cobenzl Palffy del pittore belga Bernard Charles Verschoot (1730- 1783), una Venere e Cupido, raro soggetto mitologico del noto ritrattista goriziano Giuseppe Tominz (1790-1866), due Vedute del golfo di Napoli con il corteo reale diretto a Piedigrotta di Antonio Joli (1700-1777). La parete di fronte è dominata da un bel cassettone con ribalta della prima metà del XVIII secolo sul quale poggiano una coppia di candelieri di bronzo a tre fuochi con base di marmo rosso di inizio Ottocento e un piccolo busto di porcellana, raffigurante il generale Radetsky.

Al di sopra, entro una ricca cornice intagliata e dorata, è collocato un Ritratto dell’Imperatore Giuseppe II. L’arredo della stanza è completato da una bella stufa in maiolica sormontata dall’aquila bicipite e da un cassettone con ribalta e alzata del XVIII secolo, accanto al quale è appeso un Ritratto di Nicoletta Coronini Cronberg a pastello, eseguito da Eleonora Novelli di Bertinoro nel 1922.