Realizzata tra il 1573 e il 1575 la serie di sei tavole con figure di santi eremiti in un paesaggio, comprendente oltre al "San Giovanni Battista", anche "Sant'Onofrio", "Sant'Eustachio", "Santa Maria Maddalena", "San Francesco e San Girolamo", rappresenta il risultato più alto della cooperazione tra l'incisore Cornelis Cort e il pittore Girolamo Muziano. Immersa nell'ampio scenario naturalistico di gusto nordico, la figura di san Giovanni Battista è a stento percepibile tra la fitta vegetazione circostante, ove si estrinseca al meglio l'abilità di Cort nel rendere, attraverso l'uso del bulino, gli effetti di luce. La capacità di dosare l'intensità del chiaroscuro e dei toni luministici derivava dall'adozione di specifici accorgimenti tecnici, che egli per primo introdusse in Italia, quali la variazione della profondità del segno o l'impiego di linee ondulate. Come nel caso dell’esemplare in esame, l’identificazione degli stati è complicata dal fatto che i fogli dei Santi penitenti sono spesso privi del margine che contiene le iscrizioni relative ai diversi editori che nel corso degli anni ristamparono le lastre apponendo il proprio nome.