Il volto fortemente caratterizzato e distorto in una sorta di convulsione si collega a uno dei personaggi della pala con i Miracoli di Sant’Ignazio di Loyola, attualmente conservata al Kunsthistorisches Museum di Vienna realizzata da Peter Paul Rubens intorno al 1617 per la chiesa dei Gesuiti di Anversa. Nel grande dipinto Rubens combina insieme diversi episodi della vita del santo, tra cui la guarigione di un ossesso, a cui si riferisce il dettaglio in oggetto.
Il dipinto Coronini potrebbe essere una copia tratta dal dipinto di Vienna, ma le sue caratteristiche presentano strette analogie con alcuni studi di teste realizzati nell’ambito della bottega di Rubens, chiamati tronies. Tratti dal vero, solitamente contraddistinti da stati d’animo generici o anche, come in questo caso, fortemente caratterizzati, tali volti restavano a disposizione dei collaboratori del maestro per poter essere utilizzati come repertorio di modelli da inserire, quando se ne presentava la necessità, nel contesto narrativo di un dipinto più grande.