Si tratta probabilmente di uno stipo prodotto in Giappone nel corso del XVII secolo per il mercato europeo, dal momento che, come tutti i mobili laccati destinati all’esportazione, si richiama a tipologie occidentali. Non era insolito che stipi orientali come questo venissero successivamente collocati su suntuose basi di gusto barocco, intagliate e dorate, accompagnate talora da una cimasa. Anche in questo caso lo stipo è stato sistemato su una sorta di elaborata consolle intagliata con putti e delfini.
Gli oggetti laccati, realizzati in Cine e in Giappone, molto ricercati in tutta Europa per la novità e l’esotismo della tecnica decorativa, erano importati in Occidente dalla Compagnia olandese delle Indie Orientali, che deteneva il monopolio delle merci giapponesi. La lacca, ottenuta dalla resina di una pianta che cresce solo in Oriente la Rhus vernicifera, veniva applicata attraverso un procedimento lungo e complesso. Su una superficie perfettamente liscia e levigata venivano stesi fino a venti strati successivi. La decorazione poteva essere dipinta, incisa, intagliata, intarsiata in madreperla, oro o argento.