Il XVII secolo è considerato l’età d’oro della pittura olandese, che espresse artisti di altissimo livello soprattutto nell’ambito di quattro specifiche categorie: il ritratto, la natura morta, le scene di genere o di vita quotidiana e il paesaggio. I maestri olandesi tendevano a concentrarsi su di un’unica tipologia di soggetti, raggiungendo in quell’ambito un’altissima specializzazione. Il paesaggio, in particolare, era stato fin dal secolo precedente un tema caro agli artisti nordici, trovando immediatamente ampio apprezzamento da parte del pubblico, per la capacità, innata in questi artisti, di esprimere con lenticolare precisione la profondità degli orizzonti e il variare degli effetti atmosferici. Il Paesaggio con mulini a vento all’avvicinarsi del temporale, che ricorda nel basso orizzonte e nell’ampio spazio del cielo alcune composizioni di uno dei più noti paesaggisti dell’epoca, Salomon van Ruysdael, ne offre una testimonianza suggestiva, nell’efficace contrasto cromatico tra nubi grigie che inondano il cielo e la distesa gialla dei campi di grano.