I tre dipinti sono i frammenti superstiti di una tela raffigurante il mito di Danae. L’opera era stata acquistata a Firenze nel 1927 presso l’antiquario Giuseppe Volterra dal conte Guglielmo Coronini che, riconoscendovi lo stile di un artista veneto del XVI secolo, aveva pensato addirittura a Tiziano Vecellio. Poiché la tela si presentava in cattive condizioni conservative, con numerosi ed evidenti rifacimenti, soprattutto in corrispondenza del volto di Danae, il conte decise di sottoporlo ad un massiccio intervento di pulizia, con la speranza di poter trovare conferma all’attribuzione tizianesca. Il restauro si rivelò tuttavia troppo drastico e la tela rimase irrimediabilmente danneggiata, rendendo vano ogni tentativo di riferirla al grande pittore veneziano. Solo molti anni più tardi, nel 1966, il conte decise di tagliare il dipinto, conservando le parti ancora leggibili e trasformandole in tre opere indipendenti.